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Vélez Malaga 1904 – Madrid 1991

Di: Lucia Vantini

Ritratto di María Zambrano, proveniente dall’archivio fotografico della Fundación María ZAMBRANO, Velez Malaga.

Maria Zambrano non avrebbe mai incoraggiato un’attenzione alla sua persona. Sperava che il suo nome non comparisse da nessuna parte: le interessava solo scrivere ed esistere per i suoi amici e «per coloro che si presentano con il cuore aperto». Eppure, davanti ai suoi testi così traboccanti di sapienza, si ha la certezza che assecondare questa sua ritrosia sarebbe un grave torto per l’intera umanità.

Maria Zambrano nata da una famiglia di maestri nella terra assolata dell’Andalusia – terra di incrocio di Ebrei, Arabi, Gitani – è stata una filosofa nel senso più profondo del termine: era convinta che al mondo non avrebbe potuto fare altro che «vivere pensando» e, occorre aggiungere, “da donna”, cioè guardando le cose «attraverso l’anima».

Dal 1921, Maria Zambrano frequenta la facoltà di filosofia presso l’Università centrale di Madrid e dal 1931 al 1936 vi lavora come assistente alla cattedra di metafisica. Il suo percorso viene segnato dalle lezioni di Zubiri, Garcia Morente e soprattutto di Ortega y Gasset, che sarà per lei un vero e proprio maestro, rispetto al quale riuscirà però a trovare, non senza qualche piccolo conflitto, un cammino totalmente personale: la filosofia non poteva essere ripetizione o imitazione, ma sempre interpretazione a partire dalla propria esperienza. Fin dagli anni universitari intreccia filosofia e politica, pubblicando vari articoli in difesa della Repubblica, per scongiurare, e poi contrastare, la dittatura. Emblematicamente, il suo ultimo scritto, pubblicato nel novembre 1990, è I pericoli per la Pace, composto di fronte all’orrore della guerra nel Golfo Persico. Perseguitata dal regime franchista, vive gran parte della sua vita in esilio: dal 1939, e per 45 lunghissimi anni, si sposta continuamente per vari Paesi. Nel 1936 si trova a Santiago del Cile, dopo il matrimonio con il diplomatico Alfonso Rodriguez Aldave (dal quale si separerà dieci anni dopo).

Solo nel 1984, finalmente, può tornare in Spagna. Non vuole un’accoglienza ufficiale, ma solo alcuni amici. L’esilio è stato un dramma, segnato dall’apprensione affettiva e dalla precarietà economica, ma anche un’esperienza di rivelazione che farà per sempre parte di lei. Spogliata di tutto, dello spazio in cui abitare e del tempo della libertà, le appare di accedere alla rivelazione della vera fisionomia della natura umana: siamo tutti «nati a metà», esseri incompiuti che non hanno mai finito di nascere. Eppure, nonostante la tragicità del momento che assomigliava tanto ad una morte in vita, Zambrano trova in sé un’energia di resistenza: una certa «fame di nascere del tutto» continua a spingere la sua anima verso la speranza di una nuova rigenerazione.

Una volta a casa, la sua attività è intensa, circondata da amici e collaboratori. Nel 1987, viene insignita del dottorato honoris causa dall’Università di Malaga e l’anno dopo le viene conferito il prestigioso premio Cervantes. Nel 1989, nasce a Vélez Malaga la Fondazione che tutt’ora porta il suo nome. Due anni dopo, si spegne in un ospedale di Madrid. Per sua volontà, la lapide porta incisa una frase del Cantico dei Cantici, emblema di quella fiducia nelle rinascite che attraversa fin dall’inizio tutta la sua filosofia: «surge, amica mea, et veni».

Questa pensatrice poliedrica si è ovviamente occupata di molti temi che, in sintesi, si potrebbero distribuire secondo tre direttrici: teoretica, religiosa e politica.

Maria Zambrano critica la filosofia contemporanea per il divorzio fra logica ed esistenza ed è convinta che «ogni verità pura, razionale e generale, deve sedurre la vita; deve farla innamorare»: una filosofia sganciata dal mondo è vuota, sterile e asfittica, mentre la vita, senza una parola che la rischiari, la potenzi, la innalzi o dichiari i suoi fallimenti, si disperde nel nonsenso e in ordini simbolici stranieri. Un pensiero così incarnato arriva fino alle viscere e si snoda, senza dualismo, fra passività e attività: mai immunizzato rispetto al mondo, da un lato si lascia ferire e modificare dalle realtà con cui entra in contatto, fossero anche le più piccole, e dall’altro, paradossalmente proprio attraverso quest’aderenza pensante, diviene attivo e crea uno squilibrio che scombina – ma anche polarizza in altro modo – la realtà, offrendo imprevedibilmente aperture e squarci dapprima impossibili. La filosofia di Maria Zambrano vuole dunque essere poetica, pensiero che vive «secondo la carne» e non si stacca né dalle cose né dall’origine, e materna in quanto disponibile a rinunciare alla dialettica e all’astrazione per mantenersi aderente al concreto, accogliente e generante. Sarà questa ratio a condurre Zambrano sui sentieri del sacro, oscura e viscerale matrice della vita. Da un lato, il sacro affascina perché può salvare, ma dall’altro terrorizza, perché può distruggere. Cercando di gestire quest’inquietante ambiguità, la filosofia ha oscillato tra un atteggiamento di rimozione e uno sforzo di nominazione che lo rendesse divino, cioè in qualche modo avvicinabile. Oggi, scrive Zambrano, l’Occidente non fa più questo lavoro di tessitura: gli uomini raccontano la loro storia, esaminano il loro presente e progettano il loro futuro senza tener conto di Dio o di qualunque forma di eccedenza. Tutt’al più, mantengono un pallido ricordo del Dio cristiano, ma solo del suo lato potente e creatore e mai di quello oblativo che l’ha portato a donarsi loro in pasto. Pensando di poter assumere tale potenza, essi hanno rinnegato la propria creaturalità, per rifare il mondo a loro misura. Tuttavia, smettendo di essere figli hanno soffocato la propria umanità e si sono votati ad un destino di distruzione, lasciando un’Europa violenta e agonizzante, che ha realizzato la democrazia solo a parole.

Maria Zambrano, allora, consegna all’Occidente un’eredità impegnativa: realizzare un mondo effettivamente democratico, dove ciascuno e ciascuna possa essere persona, unica realtà che davvero conti, perché solo nella persona «il futuro si fa strada». L’avvenire auspicabile dovrà essere una sinfonia, un’armonizzazione delle differenze che, per essere davvero incontrate e non malamente sopportate, domandano pietà, cioè «sapienza di trattare con il diverso, con ciò che è radicalmente altro da noi».

Quello che Maria Zambrano offre è allora una filosofia della speranza: il sapere delle cose della vita è stato per lei frutto di lunghi patimenti, ma fino alla fine è rimasta certa che tale sapere «può – anzi dovrebbe – sgorgare dall’allegria e dalla felicità».

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Maria Zambrano:

S. Zucal, Maria Zambrano. Il dono della parola, Milano, Bruno Mondadori 2009.

Sito della Fondazione di Vélez-Malag

Referenze iconografiche:

Ritratto di María Zambrano, proveniente dall’archivio fotografico della Fundación María ZAMBRANO, Velez Malaga.

Immagine in pubblico dominio.

Fonte: enciclopediadelledonne.it

Licenza: Creative Commons CC BY-NC-SA 4.0.

La preghiera è un dialogo tra due partners: l’uomo e Dio. Un dialogo che è mutato a seconda dei tempi e che si è riempito di formule, linguaggi e contenuti diversi. Soprattutto, la preghiera è sempre stata strettamente legata alla fede, seguendone, perciò i destini tra crisi e risvegli. La presente crisi di fede ha perciò imposto una crisi della preghiera. Che cosa resta dunque oggi della preghiera se non uno stare in disparte come Elia presso il torrente Charit?
Elia è la parabola della preghiera. Egli attendeva il Signore nel silenzio e Dio rispondeva. Forse l’uomo d’oggi per ricominciare a pregare deve solo mettersi in disparte e attendere. Non sa più cosa dire a- Dio, non sa più cosa chiedere, non sa come fare la preghiera. Preso dal ritmo febbricitante della vita, stufo dei linguaggi usati e consumati, quasi sempre oratore e quasi mai ascoltatore, se vuole garantirsi una continuità di fede stia gratuitamente in disparte e attenda. Non più un corvo, ma lo Spirito, mattino e sera, verrà a dargli del cibo, il pane del deserto: la preghiera. L’autore non pensa di aver detto cose nuove, né si vuole collocare nella scia dei maestri spirituali che sanno dare ricette ai cristiani di tutti i giorni. Vuole semplicemente narrare e dichiarare il suo cammino nell’esperíenza della preghiera. Esperienza monastica anche, ma di chi, non separato dagli uomini né geograficamente né cultualmente, vive lavorando e riposando nello sforzo quotidiano compiuto con dei fratelli di ascoltare la voce dell’Evangelo. L’autore infine non è sicuro di aver capito bene che cosa sia la preghiera e quindi mormora ogni giorno: « Signore, insegnami a pregare! »

Enzo Bianchi
Il corvo di Elia
© edizioni Gribaudi, 1972

Fonte:  Il blog di Enzo Bianchi – Libri

Il cattivo funzionamento delle cose

Pubblicato: 18 marzo 2016 da Redazione pse in Diario di bordo

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2-Genn-Basil-the-Great-e1451687564266-550x400_cBasilio di Cesarea (329-397) Omelia in tempo di fame e di siccità, in PG 31, 309ss:

“Quale dunque la causa di tutti questi disordini e di tutte questi rivolgimenti?… Forse dobbiamo addurre il motivo che manca chi abbia il governo dell’universo? Forse che Dio, il più grande dei creatori, si è dimenticato della storia?…

No: la causa del cattivo funzionamento delle cose è evidente e sta davanti ai nostri occhi: il fatto che noi riceviamo e non doniamo a nessuno.

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I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog.

Ecco un estratto:

Una metropolitana a New York trasporta 1 200 persone. Questo blog è stato visto circa 5.600 volte nel 2015. Se fosse una metropolitana di New York, ci vorrebbero circa 5 viaggi per trasportare altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

“Dalle ruote…alle ali di un sogno”

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Il GAL Valle d’Itria e l’Associazione Ecomuseale di Valle d’Itria, in collaborazione con il Cea di Cisternino, organizzano la mostra “Dalle ruote… alle ali di un sogno”, dedicata alla storia dell’emigrazione in Valle d’Itria.

All’interno della mostra verrà esposto il materiale raccolto durante il Laboratorio dell’Emigrazione della Valle d’Itria (LABE), attività prevista dal progetto di cooperazione Pugliesi nel Mondo (misura 421 PSR Puglia 2007/2013).

Sarà possibile visitare la mostra allestita presso il Corridoio d’Avalos del Palazzo Ducale di Martina Franca dal 15 al 30 giugno 2015, dalle 10:00alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00.

La mostra sarà inaugurata il 15 giugno 2015 alle ore 18:00 presso la Sala Consiliare del Palazzo Ducale di Martina Franca, alla presenza del presidente del GAL Valle d’Itria e sindaco di Martina Franca, Francesco Ancona, del direttore del GAL Antonio Cardone, di Alberto Casoria, presidente del GAL Meridaunia, capofila del progetto Pugliesi nel Mondo, di Giovanna Genchi, Dirigente del Servizio Internazionalizzazione della Regione Puglia, Ufficio Pugliesi nel mondo, dell’assessore alla Cultura del Comune di Martina Franca, Antonio Scialpi, del presidente dell’Associazione Ecomuseale di Valle d’Itria, Paola F. Cito.

La mostra “Dalle ruote… alle ali di un sogno” si propone di raccontare, secondo un viaggio immaginario che parte dalla Valle d’Itria e arriva lontano, la storia della nostra emigrazione ricostruita in base alle testimonianze dirette e indirette dei suoi protagonisti. Infatti, grazie al materiale raccolto nel corso del Laboratorio dell’Emigrazione della Valle d’Itria realizzato a Martina Franca, Cisternino e Locorotondo, ai contributi delle scuole secondarie di primo grado, al passaparola e ad alla comunicazione sui social media, all’attivazione di un blog (http://itriacontaminationcook.altervista.org ) e alla risposta della cittadinanza tutta, è stato possibile recuperare documenti, fotografie, cartoline, interviste, racconti che ci parlano di come in molti abbiano dovuto lasciare il nostro territorio per cercare fortuna altrove.

Un focus particolare è stato riservato all’alimentazione intesa come stile di vita, ossia a quelle abitudini alimentari così radicate da persistere anche lontano dal paese d’origine e, allo stesso tempo, alle inevitabili contaminazioni tra la tradizione enogastronomica dei padri e quella del nuovo paese di residenza. All’interno della mostra ci saranno, così, le ricette, sia tipiche che rivisitate in base ai prodotti che era possibile reperire nel paese in cui ci si era trasferiti. E soprattutto, ci saranno le storie, storie che parlano sia della gioia della scoperta che del dolore e della fatica di anni vissuti a lavorare lontano dalla terra natia, ma che in comune hanno l’amore persistente per il proprio territorio, a cui quasi tutti gli emigrati, a  distanza di anni, hanno fatto ritorno.

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sabato 9 maggio
LE CHIESE RUPESTRI DI FASANO, SAN GIOVANNI E SAN LORENZO

Sarà una piacevole passeggiata a piedi, di bassa difficoltà, volta alla conoscenza degli affreschi medievali presenti nelle tanto affascinanti, quanto poco conosciute, chiese rupestri di S. Giovanni e S. Lorenzo di Fasano.

Esse, autentiche cripte-pinacoteche, inserite nel Parco Rupestre e Naturalistico di Lama D’Antico, poco fuori l’abitato di Fasano, rappresentano il carattere ecumenico della terra pugliese, dove, per mezzo di S. Nicola di Myra, l’Occidente ha incontrato mirabilmente l’Oriente attraverso la religione, l’arte, la storia e la natura.

La passeggiata tra l’alveo ed i costoni della lama potrà essere una giusta occasione per assistere alla ripresa vegetativa dei capperi, alla fioritura dei monumentali olivi e ai mille colori e profumi delle piante spontanee mediterranee.

La passeggiata concluderà alle ore 19.30.

Si consiglia di indossare scarpe da ginnastica ed abbigliamento comodo, nonché di portare un cappello per ripararsi dal sole.

Appuntamento ore 17.00 presso il centro visite del Parco Rupestre di Lama D’Antico (percorrere la S.S. 16 Bari – Brindisi sino all’uscita Savelletri – Fasano stazione. Prendere la S.P. 4 in direzione Savelletri. Superato il sottovia ferroviario svoltare a destra. Coordinate geografiche N 40°51’03.7″ – E 17°23’24.2″).

La quota di partecipazione è di 6 euro a persona (3 euro i bambini da 6 a 12 anni). Per ogni coppia di adulti, un bambino fino a 12 anni partecipa gratuitamente.

E’ necessaria la prenotazione al 328 6474719 o all’indirizzo email info@cooperativaserapia.it

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domenica 10 maggio
ASCOLTARE LA NATURA: I CANTI DEGLI UCCELLI

Una passeggiata ai piedi della collina di Ostuni, tra pascoli e macchia mediterranea per imparare a riconoscere i canti degli uccelli.

L’iniziativa rientra nel calendario di appuntamenti di Discovering Puglia nel Parco delle Dune Costiere promosso da PugliaPromozione per la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico pugliese.

Un’esperienza sensoriale unica organizzata dal Circolo Legambiente di Ostuni “Elaia” in collaborazione con la cooperativa Serapia.

Chiuderemo gli occhi, e seduti tra i prati – pascolo, distingueremo le voci della natura, dall’occhiocotto alla cinciallegra, dal merlo al cardellino. Osserveremo le rondini solcare i campi in fiore alla ricerca di prelibati insetti e ascolteremo il canto delle tortore comuni appena giunte dall’Africa, dove hanno trascorso il periodo invernale.

Si consiglia di indossare abbigliamento comodo e poco vistoso, scarpe da ginnastica e un cappello per ripararsi dal sole.

L’iniziativa concluderà alle ore 12.30.

Appuntamento ore 10.00 presso il B&B Lama di Galizia, facilmente raggiungibile dalla S.P. 16 Ostuni – Fasano (N 40°45,006’ – E 17°30,636′).

Partecipazione gratuita. Posti limitati.

E’ necessaria la prenotazione al 392 8082738 o all’indirizzo email legambienteostuni@libero.it

info@cooperativaserapia.it 

www.cooperativaserapia.it

Le Escursioni di Millenari di Puglia

escursioni 2015

Millenari di Puglia
escursioni del 18-19 aprile
Escursione tra trulli, boschi e orchidee lungo i sentieri collinari di Cisternino

DOMENICA 19 APRILE 2015 – ore 10:00
ESCURSIONE TRA BOSCHI, TRULLI E ORCHIDEE LUNGO I SENTIERI COLLINARI DI CISTERNINO
incontro: Hotel Lo Smeraldo, contrada Don Peppe Sole, 7, Cisternino.
link google maps: https://goo.gl/maps/dEsXP
coordinate gps: 40.7601211 N, 17.4527955 E

Nel pieno della primavera tra le fioriture e i profumi della natura che si risveglia Millenari di Puglia propone una escursione naturalistica lungo la collina di Cisternino con partenza dall’Hotel Lo Smeraldo. Alcuni comodi sentieri si immergono nei boschi dell’area collinare tra il cinguettio degli uccelli e il fruscio delle foglie al vento. Dai boschi ai paesaggi dei trulli della Valle d’Itria, dai panorami mozzafiato ai prati verdi con decine e decine di orchidee selvatiche. Dedicato a chi vuole conoscere angoli suggestivi e poco noti del territorio di Cisternino immersi nella natura ancora incontaminata e accompagnati da una guida esperta.

L’escursione naturalistica guidata terminerà alle ore 13.00.
L’Hotel Lo Smeraldo è raggiungibile facilmente seguendo la cartellonistica lungo la strada che da Cisternino porta verso Fasano.
Per partecipare all’escursione è necessario dare la propria adesione poichè i posti sono limitati chiamando la segreteria di Millenari di Puglia al 373.5293970.


Escursione in bici primaverile tra orchidee, mare e ulivi secolari

DOMENICA 19 APRILE ore 16:00
con le bici di Millenari di Puglia tra il mare e gli ulivi di Ostuni
incontro: Masseria Lamasanta, Costa Merlata di Ostuni
possibilità di noleggio bici
link google maps: https://goo.gl/maps/0wfgF
coordinate gps 40.7708275 N, 17.6321053 E

escursione_millenari_di_puglia2

Millenari di Puglia propone di passare in bici il pomeriggio di domenica 19 aprile tra i profumi delle prime fioriture, tra i colori del mare e quelli della terra degli ulivi millenari. Partendo da Masseria Lamasanta, nei pressi di Costa Merlata, si percorrerà un bellissimo sentiero immerso nella macchia mediterranea tra prati di orchidee selvatiche per poi pedalare lungo un tratto costiero passando per alcune splendide calette ed un suggestivo fiume di acqua sorgiva. Dopo aver goduto dei profumi del mare si percorrerà la via degli ulivi lungo l’antica strada della via Traiana per ammirare alcuni esemplari unici di ulivi millenari ed un antico frantoio ipogeo. Il percorso della cicloescursione è ad anello, è di circa 15 km di bassa difficoltà e si conclude alle ore 19.00.
L’associazione dispone di mountain bike da noleggiare.
L’appuntamento è presso la Masseria Lamasanta, nell’area di Costa Merlata di Ostuni, situata in una importante area naturalistica caratterizzata da una grande biodiversità naturale e da un lama carsica con grotte.
Per partecipare all’escursione in bicicletta è necessario prenotare alla segreteria di Millenari di Puglia chiamando al numero 373.5293970.


Escursione alla Grotta dei Millenari lungo sentieri panoramici

SABATO 18 APRILE ore 16:30
a piedi per una piccola avventura tra i sentieri collinari di Ostuni
incontro: parcheggio Parco Archeologico di S.Maria d’Agnano, Ostuni
LINK GOOGLE MAPS: https://goo.gl/maps/7dLpj

grotta dei millenari
Sabato pomeriggio 18 aprile alle ore 16:30 è possibile scoprire la bellezza del panorama dall’area collinare ostunese con una escursione per visitare la Grotta dei Millenari, la caverna naturale più panoramica e suggestiva della collina di Ostuni. Durante l’escursione si percorreranno sentieri collinari che, attraversando la natura incontaminata tra paesaggi mozzafiato, consentiranno di giungere alla suggestiva grotta, una cavità carsica di interesse preistorico che regala un colpo d’occhio incredibile ed emoziona con il bellissimo panorama di cui si può godere dall’ampio riparo.
L’itinerario breve ma intenso ha una durata di 2 ore.
L’appuntamento è al parcheggio del Parco Archeologico di Santa Maria di Agnano, ad appena 2 km dal centro abitato della città di Ostuni e raggiungibile percorrendo la strada che da Ostuni va verso Montalbano-Fasano. Il percorso è moderatamente impegnativo ma alla portata di chiunque sia in buone condizioni fisiche e soprattutto di chi ha voglia di godere di panoramici unici. Una piccola avventura per scoprire grandi e importanti tesori dell’area collinare ostunese.

POSTI LIMITATI! Per partecipare alle escursioni è necessario prenotare alla segreteria organizzativa di Millenari di Puglia al numero 373.5293970

 

Ophrys fuciflora subsp. apulica

Ophrys fuciflora subsp. apulica (ph. F. Lacarbonara)

La cooperativa Serapia organizza una passeggiata dedicata alla scoperta delle orchidee selvatiche

L’arrivo della primavera è, infatti, annunciato dalle delicate fioriture di meravigliose e coloratissime orchidee, tra cui la stessa Serapias apulica, specie esclusiva del territorio pugliese che ha ispirato il nome della cooperativa.

Saremo accolti nell’azienda agricola biologica “La casa degli uccellini”, nella campagna di Martina Franca, tra lussureggianti boschi di fragno, campi di grano e di ceci, profumate siepi di prugnolo e biancospino, garighe e prati ricchi di orchidee.

Svolgeremo una facile passeggiata per scoprire i segreti delle orchidee, apprezzarne la bellezza, conoscerne la delicata ecologia e la loro importanza conservazionistica.

Nonostante il crescente interesse delle istituzioni pubbliche per la conservazione della natura queste piante non sono ancora sufficientemente tutelate da leggi e regolamenti regionali che vietino qualsiasi forma di prelievo e di danneggiamento delle stesse e, soprattutto, l’alterazione delle condizioni ambientali che ne compromettono la crescita e lo sviluppo. Le orchidee, infatti, rinvenendosi spesso in aree generalmente considerate marginali e di scarso valore naturalistico quali i bordi stradali, gli incolti, e i pascoli, appaiono minacciate dalla cementificazione, dall’agricoltura intensiva e dall’impiego indiscriminato di erbicidi.

L’iniziativa si concluderà in serata con una degustazione di pasta e ceci, pane e dolce fatti con farina di grano Senatore Cappelli coltivati in azienda con metodo biologico.

I piatti e i bicchieri che utilizzeremo saranno in amido di mais, pertanto biodegradabili, le posate di legno e i tovaglioli di carta riciclata o certificati FSC, ossia ottenuti da foreste gestite in maniera sostenibile.

Si consiglia di vestire comodi e di indossare scarpe da ginnastica

Appuntamento ore 17.00 presso “La casa degli uccellini”, raggiungibile dalla S.P. 53 Martina Franca – Mottola (N 40° 42.054′ – E 17° 14.395′).

La quota di partecipazione, comprensiva della degustazione, è di 15 euro a persona (8 euro i bambini da 6 a 12 anni).

E’ gradita la prenotazione al 366 5999514 o all’indirizzo email info@cooperativaserapia.it.

locandina battiti d'ali

domenica 19 aprile BATTITI D’ALI NEL PARCO DUNE COSTIERE

Il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo organizza, in collaborazione con la cooperativa Serapia, un breve corso per il riconoscimento dell’avifauna selvatica nell’area protetta.

Il corso si articola in 4 incontri, ognuno dei quali prevede una parte teorica che si terrà presso la Casa del Parco – ex stazione di Fontevecchia, ed un’escursione guidata per l’osservazione diretta dell’avifauna nelle varie tipologie ambientali caratterizzanti il Parco delle Dune Costiere.

Con binocoli, cannocchiali, guide e taccuini alla mano saranno osservati falchi di palude, albanelle, gheppi, rondini, upupe ed impareremo a riconoscere i canti del cardellino, dello strillozzo, del beccamoschino e dell’occhiocotto.

Il secondo appuntamento del corso si terrà domenica 19 aprile e sarà dedicato ai rapaci e agli uccelli migratori che frequentano i pascoli e i campi di grano.

Segue il calendario dei prossimi appuntamenti:

–          domenica 26 aprile, ore 9.30 – 13.00: i canti degli uccelli della macchia mediterranea e dell’oliveto secolare;

–          sabato 2 maggio, ore 19.00 -22.00: i rapaci notturni.

 

Si consiglia di portare binocolo e fotocamera, e di indossare scarpe da ginnastica ed abbigliamento comodo.

Il cannocchiale ed alcuni binocoli saranno messi a disposizione dal Parco Dune Costiere.

Appuntamento ore 9.30 presso la Casa del Parco – ex stazione di Fontevecchia (N 40° 46.874’- E 17° 30.959’).

La quota di partecipazione è di 10 euro a persona, 5 euro per i bambini da 6 a 12 anni. Per ogni coppia di adulti un bambino fino a 12 anni partecipa gratuitamente.

E’ gradita la prenotazione al 366 5999514 o all’indirizzo email info@cooperativaserapia.it.

www.cooperativaserapia.it

 

La Valle d’Itria si prepara ad accogliere gli appassionati di bicicletta
foto giornata albergabici GAL

Si è parlato di cicloturismo, dei desideri e delle aspettative del turista in bicicletta, delle prospettive di sviluppo e dei vantaggi per il territorio che sa ospitare un cicloturista. L’incontro dello scorso 24 gennaio organizzato dal GAL valle d’Itria in collaborazione con la FIAB Italia, ha rappresentato il taglio del nastro delle attività di promozione del territorio della Valle d’Itria in tema di turismo sostenibile. Una iniziativa per informare e formare circa 90 fra operatori turistici e titolari di strutture ricettive su come offrire una ospitalità attenta ed attrezzata.

Quali possibilità ci sono oggi per chi investe in cicloturismo e cosa manca al nostro territorio per essere competitivo : sono state le domande ricorrenti poste dai presenti ai relatori.  Il primo a rispondere agli interrogativi è stato Michele Mutterle, Segretario FIAB – Responsabile nazionale servizio Albergabici “Dare risalto alle potenzialità del territorio- ha dichiarato Michele Mutterle, Segretario FIAB – Responsabile nazionale servizio Albergabici per realizzare itinerari attraenti è un punto di partenza importante agli occhi dei cicloturisti. Il territorio in cui siamo oggi è una miniera di oro dal punto di vista paesaggistico e naturalistico per questo è importante sensibilizzare ed informare gli operatori”.

Alberto Astuni, Titolare Bike Hotel La Corte Bassano del Grappa VI, pioniere nel campo delle strutture Albergabici, ha riportato la propria esperienza di albergatore attento al tema del cicloturismo ed ha spiegato ai presenti come deve essere strutturato un Albergabici da come attrezzare una ciclofficina alla necessità di fornire mappe fino ai bike shop “Perché se è pur vero che non esiste un “cicloturista tipo“ è vero anche che ci sono tante piccole attenzioni che fanno sentire l’ospite accolto e coccolato”.

Come realizzare pacchetti turistici rispondenti alle aspettative di chi viaggia in bici è stata la chiava dell’intervento di Enrico Caruso, esperto nazionale di cicloturismo- “È fondamentale far leva sulle caratteristiche dei territori senza snaturare la vocazione dei luoghi perché i cicloturisti sono accomunati da una spiccata sensibilità ambientale e da una vivace curiosità per i luoghi sconosciuti al grande pubblico; in questo senso la Valle d’Itria è una meta ideale”.

“Siamo ben lieti dell’interesse partecipato che suscitano le nostre iniziative. È fondamentale far comprendere a quanti sono stati oggi presenti che c’è una idea di sviluppo per la Valle d’Itria e la strategia per realizzarla è in atto. La vision del GAL vede nelle 100 strutture finanziate (fra agriturismi, B&B e Fitta Camere) e nei 300 km di itinerari ciclabili in fase di ultimazione solo l’avvio di questo grande progetto di sviluppo del territorio. Lo step successivo è la creazione della rete perché è nello stare insieme che si crea competitività” – ha dichiarato Antonio Cardone direttore del GAL.

cooperazione@galvalleditria.it

www.galvalleditria.it

Il GAL Valle d’Itria e il Comune di Martina Franca organizzano un incontro dal titolo Expo 2015. Viaggio nei territori delle eccellenze” per il prossimo 31 gennaio a partire dalle 17.30 presso la Sala Consiliare del Palazzo Ducale di Martina Franca.

Palazzo Ducale, XVII sec. (Martina Franca)

Palazzo Ducale, XVII sec. (Martina Franca)

Paesaggio, agricoltura e beni culturali i tre punti di forza di un territorio, quale quello italiano ed in particolare pugliese, che si appresta a mettersi in vetrina in occasione della grande Esposizione Universale che avrà inizio il prossimo maggio. Quali sono i reali vantaggi per il nostro territorio e come arrivare preparati sarà il tema centrale dell’incontro che si terrà sabato prossimo 31 gennaio alle ore 17.30  presso la Sala Consiliare del Palazzo Ducale di Martina Franca.

Si discuterà di tutela e valorizzazione delle eccellenze paesaggistiche ed agroalimentari  con Gianfranco Ciola, Direttore del Parco delle Dune Costiere, Antonio Palmisano, Presidente del CRSFA, l’On. Vincenzo Lavarra, Consigliere del Ministro per il Mezzogiorno, Donato Pentassuglia, Assessore regionale alle Sanità, Fabrizio Nardoni, Assessore Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Roberto Arditti, Direttore Affari Istituzionali Expo 2015, i Sindaci dei Comuni di Martina Franca, Locorotondo e Cisternino.

Il territorio nella sua interezza sarà il vero protagonista delle iniziative nazionali e regionali organizzate nell’ambito di EXPO 2015.

Scarica il programma