Il futuro ha un cuore di tenda

Pubblicato: 6 aprile 2016 da Francesco Lacarbonara in Tra cielo e terra
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Dopo la mietitura

Balla di fieno con fico

 

“Ciascuno di noi deve adottare verso se stesso questa medesima attività germinale, positiva, solare, gloriosa, vitale. Preoccupiamoci prima di tutto non dei difetti, delle debolezze che mordono la nostra vita, ma di nutrire un amore grande, di avere ideali forti, di coltivare venerazione profonda per le forze di bontà, di attenzione, di misericordia, di accoglienza, di libertà, di giustizia, di pace che Dio ha seminato dentro di noi.

Facciamo che esse erompano in tutta la loro forza, in tutta la loro bellezza, in tutta la loro carica vitale, e vedremo le tenebre diradarsi e la zizzania senza più terreno. E tutto il nostro essere fiorirà nella luce.

Dobbiamo conquistare lo sguardo di Dio: gli occhi dei suoi figli, Dio li vuole pieni di dolce speranza, come i suoi, volti al futuro.

Allora guardo gli altri come li guarda Dio, cerco germogli di buon grano, l’orma viva del sole, il positivo, la spiga immancabile, la spiga certa, il lievito inflessibile, il granellino di senapa irresistibile e tenace. Solo il bene rivela l’uomo. La zizzania non è verità, è parassita, è nemica. Il male non è rivelatore della verità dell’uomo. (…)

Perché agli occhi di Dio, una spiga di buon grano, che maturerà all’inizio dell’estate, conta più di tutta la zizzania del campo, che scolora la primavera di adesso.”

Tratto da: Ermes Ronchi, Il futuro ha un cuore di tenda, a cura di Luca Buccheri, Edizioni Romena, 2010

Fraternità di Romena

L’ultimo Giornalino: L’infinita pazienza di ricominciare – Dicembre 2015

Foto di

Francesco Lacarbonara 

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